La storia… dalla “Vesuwave” all’11 Settembre

Alla fine degli Anni Settanta, uno dei tanti cantautori italiani, esponente con gli amici Edoardo Bennato, Enzo Gragnaniello, Pino Daniele della cosiddetta corrente “Vesuwave” (letteralmente “l’onda del Vesuvio”), abbandona dalla sera alla mattina la scena musicale che condivideva con il percussionista e compositore Tony Cercola, perché sente che è arrivato il momento di trasformare in racconto quotidiano, in cronaca, quell’impegno di testimonianza e denuncia che attraversava la canzone d’autore di allora.

Da quel giorno, Sandro Petrone veste i panni del reporter, poi inviato speciale e di guerra, animato dalla stessa voglia di essere on the road, a contatto con gli uomini e le loro vicende, che era stata la spinta al cambiamento delle generazioni di quegli anni. Un giornalismo che, per documentare in modo credibile la realtà, si spoglia del coinvolgimento personale ed emotivo e fa ricorso ad equilibrio e rigore. Racconto appassionato, ma senza faziosità.

Ma le emozioni, volutamente lasciate da parte per oltre venticinque anni, riesplodono all’inizio degli Anni Duemila, dopo una serie di eventi che lo vedono ancora  in prima fila, dagli attacchi dell’11 settembre a New York, alle guerre in Iraq e in Afghanistan, dalle bombe di Nassiriya e nella stazione di Atocha a Madrid al terremoto che uccide i bambini nel crollo della scuola di San Giuliano, dal conflitto in Libano alle elezioni americane che segnano passaggi storici. Emozioni che prendono la forma originaria di testi accompagnati da una melodia. Cioè, di canzoni.